Il Napoli travolge la Juve 5-1 e piazza un colpo pesantissimo per la corsa scudetto fermando la rimonta bianconera con una grande prova di forza e portandosi a +10 dagli uomini di Allegri. Al Maradona va in scena una gara spettacolare giocata a ritmi alti e con tante occasioni. Nel primo tempo Osimhen (14') sblocca il match con un tap-in di testa, poi Di Maria prima centra l'incrocio dei pali, poi accorcia le distanze (42') dopo il raddoppio di Kvaratskhelia (39'). Nella ripresa gli azzurri dilagano e ci pensano Rrahmani (55'), ancora Osimhen (65') ed Elmas (72') a chiude la gara e a castigare la Juve.

LA PARTITA
Napoli esagerato, Juve umiliata. Finisce così la sfida ad alta quota del campionato. Un verdetto durissimo per i bianconeri, ma che racconta esattamente i valori visti in campo e che spacca il campionato. Al netto di un finale di primo tempo in cui la Juve ha tentato di rimettere in carreggiata la gara, il Napoli ha dominato in lungo e in largo, rifilando agli uomini di Allegri cinque gol in un colpo solo. Dato che impressiona dopo otto clean sheet consecutivi bianconeri. E fa ancora più rumore considerato che una débâcle del genere in casa Juve non si vedeva dal 30 maggio 1993, un Pescara-Juve 5-1 con primo marcatore, ironia della sorte, proprio Massimiliano Allegri. Numeri a parte, del resto, al Maradona è il Napoli a prendersi la scena con una prova spettacolare per intensità nella manovra, qualità nella costruzione e cattiveria sottoporta. Una squadra che gira a mille, sa sempre cosa fare e ha tantissime armi per far male all'avversario: di fioretto e di potenza. Tutto con un gioco preciso, rapido e sicuro che ha annichilito la Juve, costretta invece a fare da spettatore allo show azzurro. Una lezione di calcio che profuma di scudetto vista la classifica. 

Per il big match del Maradona Spalletti schiera Rrahmani accanto a Kim e per il resto punta tutto sulla formazione tipo col tridente Politano-Osimhen-Kvaratskhelia a guidare la fase offensiva e Anguissa, Lobotka e Zielinski a gestire il centrocampo. Allegri invece conferma la difesa a tre tutta brasiliana e in mediana si affida a McKennie, Locatelli e Rabiot con Chiesa e Kostic sugli esterni. Davanti spazio al tandem Di Maria-Milik. Scelte che scandiscono l'importanza del match e in avvio segnano anche il tema tattico della gara. Con tanti uomini a centrocampo, la Juve raddoppia sui portatori di Spalletti e prova a soffocare la manovra azzurra bloccando le linee di passaggio e facendo densità al limite. Tattica che regge poco più di dieci minuti. In pressione e padrone del possesso, il Napoli spinge sugli esterni, aumenta i giri e intorno al quarto d'ora di gioco fa saltare il banco mettendo in mostra il meglio del repertorio del suo tridente. Pescato da un cross di Politano, Kvaratskhelia gira in porta in mezza rovesciata e Osimhen insacca di testa dopo la respinta di Szczesny. Guizzo che sblocca il match e innesca subito la reazione bianconera. Dopo un errore di Rrahmani, Di Maria centra l'incrocio dei pali con un sinistro velenoso dal limite, poi Milik fallisce una buona chance di testa. Tentativi che accendono la gara e costringono il Napoli a riprendere in mano la situazione. Alti e aggressivi, sono sempre gli azzurri a fare il match e ad andare ancora a bersaglio con Kvaratskhelia, freddo davanti a Szczesny sull'assist di Osimhen dopo una chiusura sbagliata di Bremer. Raddoppio che a fine primo tempo sveglia la Juve. Di Maria accorcia le distanze su assist di Milik, poi i bianconeri sfiorano il pareggio su una deviazione di Rrahmani disinnescata da un miracolo di Meret. 

La ripresa inizia con l'ingresso di Elmas al posto di Politano. Cambio che non cambia l'assetto tattico azzurro e nemmeno l'inerzia della gara. A ritmi sempre alti, Napoli e Juve continuano ad affrontarsi a viso aperto. Ma sono gli azzurri a giocare con più lucidità, qualità e gamba. Da una parte Di Maria ci prova direttamente da calcio d'angolo, ma Di Lorenzo è attento. Dall'altra Osimhen si beve invece Alex Sandro in campo aperto e costringe Szczesny agli straordinari, poi Rrahmani firma il tris sugli sviluppi di un calcio d'angolo. Colpo che gela la Juve e segna indelebilmente il match. Sulle gambe, senza forze e senza idee, la banda di Allegri va in tilt e nell'ultima mezz'ora crolla. Osimhen sfiora il poker dopo l'ennesimo errore di Bremer, poi poco dopo cala il poker di testa su assist di Kvara. Gara finita? Macché. Il Napoli continua a macinare gioco, danza in campo e dilaga con Elmas. La capolista se ne va.
 

IL TABELLINO
NAPOLI-JUVE 5-1
Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Kim, Mario Rui (25' st Olivera); Anguissa, Lobotka, Zielinski (34' st Ndombelè); Politano (1' st Elmas), Osimhen (34' st Raspadori), Kvaratskhelia (44' st Lozano).
A disp.: Marfella, Sirigu, Juan Jesus, Bereszynski, Ostigard, Demme, Zedadka, Simeone, Zerbin, Gaetano. All.: Spalletti
Juve (3-5-2): Szczesny; Danilo (28' st Iling), Bremer, Alex Sandro; Chiesa, Mckennie, Locatelli (13' st Paredes), Rabiot (38' st Soulé), Kostic; Di Maria (28' st Miretti), Milik (13' st Kean).
A disp.: Pinsoglio, Perin, Gatti, Rugani, Fagioli. All.: Allegri
Arbitro: Doveri
Marcatori: 14' Osimhen (N), 39' Kvaratskhelia (N), 42' Di Maria (J), 10' st Rrahmani (N), 20' st Osimhen (N), 27' st Elmas (N)
Ammoniti: Danilo (J)

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 13 gennaio 2023 alle 23:06 / Fonte: Sportmediaset
Autore: Antonio Vistocco
vedi letture
Print