Alla fine è arrivata l'esclusione dalla Coppa Italia Eccellenza per il FC Giugliano 1928, che sabato scorso aveva disertato la sfida col Napoli United in programma al "Vallefuoco" per il primo turno della competizione. Una decisione dovuta quella del Giudice sportivo territoriale (al netto della sconfitta a tavolino per 3-0 aggravata da un'ammenda di 600 euro), e che rappresenta l'ultimo atto - ma mai mettere limiti alla provvidenza - di una schermaglia stucchevole tra la pletora di soci che avevano rilevato il club gialloblù dalle mani dell'ex patron Giovanni Palma per costituire ex novo un progetto calcistico nella città di Casoria. Duro, in tal senso, il comunicato emanato ieri dai Leoni dopo la mancata disputa della partita. "Quanto accaduto oggi - si legge - è la dimostrazione di quanto avevamo denunciato invano nei giorni scorsi. Abbiamo aspettato il nostro avversario contro il quale avremmo dovuto disputare il primo turno di Coppa Eccellenza. Un avversario che sulla carta si chiamava Giugliano ma che nella pratica non sappiamo chi sia perché non si è presentato. Perché in questi giorni nessuna società ci ha contattato. Ma nonostante questo abbiamo preparato la partita come se dovessimo giocare. Abbiamo rispettato le regole, organizzato il tutto impiegando come nostro solito energie e risorse economiche. Il rammarico maggiore sta nel fatto che se solo avessimo saputo, anche ieri, che ci sarebbero stati dei problemi, saremmo sicuramente venuti incontro alla società avversaria, chiedendo lo spostamento della partita, ma non avendo avuto nessun tipo di contatto e di comunicazione tutto ciò è stato impossibile. Dopo i 45’ minuti di attesa dall’inizio della gara, come da regolamento, abbiamo lasciato il campo con tanta amarezza. In attesa di Godot". Fin qui la presa di posizione del club di Antonio Gargiulo, del tutto legittima e comprensibile.

Poi c'è, come detto, il fuoco incrociato in atto tra gli ex soci del (fu) Giugliano, con Riccardo Franceschini (e Ds del glorioso Campania Ponticelli poi transitato nel 1986 a Pozzuoli) e Mario Pellerone tra i belligeranti principali. Tutto nasce con l'ambizione - forse un po' pretenziosa - di stendere un piano di rilancio del club mettendo insieme tante figure con un percorso diverso e mentalità magari non affini, ognuna con una propria soggettività e una finalità specifica. In questi casi, non sempre l'unione fa la forza, ma può essere persino un elemento di debolezza. Aspetto poi, che non è stato mai sufficientemente rimarcato con trasparenza, è la scelta del territorio a cui legarsi per un progetto a lunga scadenza. Perché, almeno inizialmente, l'idea di Franceschini era quella di rifondare il vecchio Internapoli per stabilizzarlo nel "Pantheon" delle squadre cittadine, prima che l'opzione Casoria diventasse efficace e operativa. Ed è nel momento in cui Pellerone decide di puntare le proprie fiches sul fascicolo Torre Annunziata che nascono contrasti e incomprensioni. Fino all'ufficializzazione di un organigramma che, se da un lato è il frutto di un autentico colpo di mano dello stesso Pellerone dopo una surreale Assemblea dei soci, da un altro mette a nudo l'ipertrofia dell'originaria composizione societaria. Riccardo Franceschini, co-presidente insieme a Roberto Espla Garcia, viene dimesso dalla carica con tutti i suoi uomini di fiducia: Claudio Palma, Maurizio Cauteruccio, Paride Piro, Giovanni Russo, il Ds Dino Nardiello, Domenico Celsi, Francesco Palumbo, Andrea Perrotta e Andrea Zungri. Resta, quindi, presidente Garcia, con Giuseppe Venditti vice, Carmine Palumbo Ds e un nucleo di collaboratori tra cui spiccano, oltre allo stesso Pellerone, Piero Barbini, Gabriele Cortesi, Loretta Kosta, Marco Marchesani, Mario Riccio ed Enrico Nespolino. Gelido, se non addirittura kafkiano nel tono, il comunicato diffuso da Pellerone: "Si precisa che al Franceschini è stata tolta la delega di Presidente il giorno 18.8.21 e definitivamente espulso dalla Associazione il 26.8.21. Attualmente nell’organigramma societario risulta dimesso (non presente nella società). Si invita tutti a prenderne atto. Ogni replica è superflua in quanto il dato è stato estratto dal portale ufficiale della FIGC LND. Si allega copia dell’esposto presentato presso il comando della Guardia di Finanza. Sarà presto integrato con una estensione che coinvolgerà tutti coloro che hanno permesso di assecondare le millanterie raccontate dal Franceschini, pubblicate con troppa facilità sui social. Tengo a precisare che ci esoneriamo da ogni obbligazione economica assunta da persone non legittimate dall’associazione". Dal canto suo, Franceschini ha attaccato il Presidente del Comitato regionale campano denunciando il blocco del portale societario per affidarne le password agli attuali gestori, "inspiegabilmente, senza alcun preavviso e comunicazioni ufficiali, disponendolo a favore di personaggi sommariamente identificati attraverso documenti non supportati da provvedimenti giudiziari".  

In precedenza, c'era stata la fuoriuscita di tanti elementi che nelle settimane scorse avevano sostenuto la preparazione precampionato a Cancello sotto la direzione di Giovanni Baratto (Fofò Spilabotte, Davide Esperimento, Raffaele Russo e Rosario De Rosa tra questi). Calciatori scelti da Nardiello e a cui, va sottolineato, Franceschini aveva già garantito un importante anticipo sui rimborsi pattuiti, senza chiedere restituzioni. Un dato tanto raro quanto apprezzabile, specie nella fase attuale che caratterizza il circuito dilettantistico campano. Resta adesso un interrogativo bruciante sul futuro del club. Pellerone, dopo aver stretto l'accordo col sindaco di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione, per l'utilizzo del Giraud, e aver incassato il via libera di qualche mediatore molto influente in città, è ora un uomo meno solo. Ma il contesto di assoluta precarietà e ambiguità rimane intatto. Intanto manca l'aspetto più importante: la fiducia dei tifosi, poco attratti da quello che giudicano l'ennesimo salto nel buio. Tanto che le pagine social dedicate alla passione per i bianchi pullulano di commenti negativi e dichiarazioni più o meno esplicite in cui si preannuncia un passo indietro. Almeno per questa stagione. Non mancano persino le critiche ad Ascione per aver avallato quest'operazione. Abbattere queste diffidenze sarà per il duo Pellerone-Garcia peggio che scalare l'Everest. Anche perché in questi giorni è mancato qualsiasi momento di incontro e di confronto con la tifoseria, passaggio che sarebbe stato basilare per piantare radici solide e durature in una città come Torre Annunziata. Evidentemente Pellerone - come si era già intuito nei giorni successivi all'acquisizione del Giugliano - preferisce l'andatura morbida di un profilo basso all'esposizione mediatica. Fatto sta che è in questo clima che, oggi alle 15, una prima pattuglia di calciatori si radunerà sotto la direzione di Roberto Carannante al "Giraud". Il tempo stringe in vista del debutto in campionato a Forio e ad alcuni di questi è già stata sottoposta un'offerta di tesseramento. Ma sarà davvero Savoia? Ai posteri l'ardua sentenza.           

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 09 settembre 2021 alle 10:00
Autore: Stefano Sica
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