Ai microfoni di "A nostro parere", in onda su Radio Solofra City, è intervenuto Antonio Marasco. Ecco le dichiarazioni dell'ex centrocampista dell'Avellino.

Sulla sua esperienza ad Avellino: "Ci sono stati momenti col maltempo e momenti in cui c'era un sole che faceva ben sperare Avellino. Sono stato lì cinque anni, vissuti molto intensamente, che mi hanno fatto crescere come uomo e come calciatore. È una piazza importantissima che mi ha adottato a 19 anni con Pierpaolo Marino, poi si sono avvicendati molte proprietà e molti allenatori. È bello giocare ad Avellino perché è una piazza importantissima che ti fa sentire veramente calciatore".

Sulla stagione 94/95: "Sicuramente è stata una cavalcata, conclusa poi con la vittoria nella finale di Pescara contro il Gualdo. Fu una stagione in cui abbiamo vissuto anche momenti un po' bui, perché ci fu un periodo in cui non tutti si aspettavano la vittoria finale, in quanto i play-off sono sempre una lotteria e magari quasi tutti non credevano più nella vittoria. Siamo riusciti a conquistare la promozione meritandola, tutti ad inizio campionato ci accreditavano come vincenti, poi alla fine la stagione si è conclusa battendo il Gualdo a Pescara. Fu una vittoria soffertissima, andammo in vantaggio, poi dovemmo recuperare e poi vincemmo ai rigori. Dopo la sconfitta in casa contro la Reggina tutti non credevano più in ciò che potevamo ottenere, però ci siamo compattati tutti e alla fine abbiamo ottenuto ciò che ci aspettavamo. La squadra nel girone d'andata aveva acquistato consapevolezza, però la sconfitta in casa con la Reggina ci tagliò le gambe. Ci son stati episodi che hanno fatto sì che quella fiducia di inizio campionato venisse a mancare dopo quella sconfitta, perdemmo fiducia e morale. Alla fine ci siamo tutti stretti attorno al nostro obiettivo e l'abbiamo ottenuto. Fu una finale tirata, abbiamo incontrato una di quelle squadre che a differenza nostra non aveva nulla da perdere".

Sui tifosi: "Ci seguivano dappertutto allo stadio, la curva era sempre piena e quando ci incitavano erano un'arma. L'epilogo di Pescara ha fatto vedere il loro attaccamento alla squadra, alla società e alla maglia. Giocare ad Avellino ti fa sentire un calciatore importante".

Sul suo approdo in Irpinia: "Avellino mi ha adottato perché arrivai in tenera età ed ero agli occhi di tutti uno sconosciuto. Non potrò mai dimenticare quando a febbraio il presidente Marino e mister Oddo mi vennero a vedere e le società - Avellino e Savoia - presero appuntamento per farmi firmare in settimana. Approdare in B ad Avellino è stato, come per molti giocatori, un trampolino che mi ha permesso di proiettare il Marasco calciatore in categorie importanti".

Sull'anno della retrocessione: "Prima che iniziasse il campionato, Marino lasciò la dirigenza, poi Oddo fu esonerato e diventai l'ultima ruota del carro. Fu un periodo altalenante perché Bolchi non mi vedeva, poi col carattere venni fuori e diedi il meglio di me, finii anche fuori rosa e poi fui reintegrato. Giocai davvero poco, solo 4 partite quasi alla fine del campionato".

Sull'Avellino attuale: "È partito coi favori del pronostico, però bisogna pensare che ci sono squadre come il Bari che sono costruite per vincere. Se non si parte bene e non si va in testa, si fa fatica a recuperare il tempo perso. Mancano comunque ancora tante partite, è normale che i giocatori ci dovranno credere fino alla fine, bisogna lottare finché la matematica lo consente. Non penserei tanto direttamente alla partita col Bari, già quella di domenica contro la Turris è una partita molto delicata, i corallini sono in un gran momento di forma e hanno una buona squadra, ma in termini di calciatori c'è una differenza fra i due club. L'Avellino è composto da buoni giocatori, però purtroppo ci sono annate che partono in maniera negative, ma col tempo si può recuperare: manca ancora qualche partita prima della fine del girone d'andata. Con la Turris può essere la svolta, l'ho vista giocare e non mi è dispiaciuta, ma può essere la partita in cui scatta la molla per inanellare un filotto di partite per risalire la china in classifica. Vedo l'Avellino in ripresa anche se ha ottenuto qualche pareggio, anche il pari col Picerno lascia l'amaro in bocca perché si poteva ottenere di più, però il terreno perso contro i lucani si può recuperare contro la Turris".

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 25 novembre 2021 alle 21:25
Autore: Adelmo Pagliuca
vedi letture
Print