Più beffardo del tiro di Johansson deviato da De Rossi, più incomprensibile della disfatta in Corea del Nord. No, questa volta non c'è una spiegazione: non andremo al Mondiale, per la seconda volta consecutiva, e non ci andremo otto mesi dopo il trionfo Europeo.
Come si può spiegare una disfatta come quella di questa sera? Tra settembre e novembre, è vero, la qualificazione tramite gironi ci era scivolata via di mano con prestazioni via via sempre più scadenti. Ma nessuno poteva immaginare che stasera - contro la numero 67 del Ranking FIFA - potessimo imbatterci in una gara del genere. Nemmeno nei peggiori incubi
Mentre tutti i ragazzi di Mancini già pensavano alla finale, i macedoni macinavano chilometri e sudore, spinti da un incrollabile fede nella difesa a oltranza e dai 1600 tifosi spinti al Barbera. Mentre Mancini cercava soluzioni dalla panchina, Milevski continuava a credere in Trajkovski, ancora una volta a segno contro gli Azzurri. Questa volta un gol pesantissimo.

Il primo tempo: 15 conclusioni dell'Italia, nessun gol - Dopo 4 minuti la prima conclusione di Emerson Palmieri, un tiro dal limite dell'area finito sopra la traversa. La prima conclusione di una lunga serie perché la squadra di Milevski - a una difesa a oltranza - non è riuscita ad accompagnare ripartenze lucide. Attenti i centrali azzurri, aggressivi i centrocampisti che nel primo tempo hanno fatto ciò che dovevano, in costruzione e in fase di rottura. Soprattutto Verratti, ma anche Barella e Jorginho: l'Italia ha spadroneggiato in mezzo al campo, ma ha avuto l'unico demerito di non sbloccarla fino all'intervallo. Tante le occasioni potenziali, diverse anche quelle reali: la più nitida al 30esimo, quando il portiere Dimitrievski con un passaggio sbagliato ha consegnato la palla a Berardi che, a sua volta, con un tiro debole e centrale l'ha riconsegnata al portiere. Nell'ultimo quarto d'ora l'Italia ha avuto più e più volte la possibilità di passare in vantaggio: non c'è riuscita. Ha protestato per un tocco col braccio in area macedone, ha fermato una pericolosa ripartenza macedone con una scivolata di Florenzi. Ha dominato, soprattutto, ma non è riuscita a passare in vantaggio.

Il secondo tempo: lo stesso canovaccio e l'atroce beffa nel finale - Tornate in campo con gli stessi 22, le due squadre dal 46esimo in avanti hanno messo in mostra lo stesso spettacolo della prima frazione: la Nord Macedonia ha dato l'impressione di poter essere più pericolosa in ripartenza, ma a conti fatti fino al gol ha costruito anche meno rispetto al primo tempo. L'Italia è stata più pericolosa rispetto alla prima frazione, ma a conti fatti la musica non è cambiata. Tra il 59esimo e il 63esimo Berardi ha avuto a disposizione altre due buone occasioni, confermandosi però poco lucido. Come gli altri attaccanti.
E' così che Mancini, dopo l'ora di gioco, ha provato a smuovere la partita con i cambi: prima Raspadori e poi Pellegrini per cambiare 2/3 dell'attacco. In campo anche Tonali, poi Joao Pedro e Chiellini. Non è bastato, mentre alla Nord Macedonia è bastato un diagonale di Trajkovski: siamo fuori dal Mondiale, ancora una volta.

Ecco di seguito il tabellino della gara:

Italia (4-3-3): Donnarumma; Florenzi, Mancini (44' st Chiellini), Bastoni, Emerson; Barella (32' st Tonali), Jorginho, Verratti; Berardi (44' st Joao Pedro), Immobile (32' st Pellegrini), Insigne. All.: Mancini

Macedonia del Nord (4-4-2): Dimitrievski; S. Ristovski, Velkoski (41' st Ristevski), Musliu, Alioski; Churlinov, Ademi (13' Ashkovski), Bardi, Nikolov (13' st Spirovski); Trajkovski, M. Ristovski (27' st Miovski). All.: Milevski

Arbitro: Turpin

Marcatori: 45'+2' st Trajkovski (M)

Ammoniti: Spirovski (M)

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 24 marzo 2022 alle 23:03 / Fonte: Tuttomercato.web
Autore: Antonio Vistocco
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