Da brividi anche stavolta il discorso di Daniele Adani, ex difensore e commentatore tecnico per Sky Sport, che ieri alla Bobo Tv, programma live trasmesso sulla piattaforma Twitch, ha detto la sua sulla costituzione della Superlega. Ed inevitabilmente, come già accadde lo scorso anno durante la prima ondata di coronavirus, le sue parole vanno a difesa ed a tutela dei Dilettanti e delle scuole calcio di paese.

Queste le parole di Daniele Adani: «Il senso del calcio dov'è rivelato? È rivelato nella tutela del territorio. Voi parlate della differenza tra Manchester, Liverpool, Barcellona e realtà come Leicester, Lipsia e Atalanta o Nottingham Forest, che ha fatto la storia in passato. Ma la Samartinese? Il San Donato? Il Pavia? Il SudTirol? Questo calcio chi è che lo tutela? Io vi racconto la mia storia. Finisco in serie A nel 2008 pensate, a 34 anni, avrei potuto giocare qualche altro anno perché qualche offerta l'avevo. Qualche squadra mi cercava, lo Young Boys, il Cluj, qualche squadra di Lega Pro. Io a 34 anni invece scelgo di fare una cosa: di tornare al mio paese. Dalla Serie A sono passato alla Seconda Categoria, alla Sammartinese, la squadra del mio paese. Tornando indietro potevo realizzare un sogno, tornare nella società che da piccolino mi aveva accolto dalla strada. Io volevo tornare lì e l'ho sempre pensato. E pensate che l'allenatore della Sammartinese in quel momento era il mio migliore amico, Massimo Carretti. Abbiamo fatto due percorsi diversi ma nel momento in cui io smetto in Serie A lui diventa allenatore della Sammartinese. Quindi io sono tornato per scelta, come persona che ama il calcio, di lasciare la Serie A, e la possibilità di qualche altro contratto, per tornare alle mie origini. La gente che oggi è impaurita, arrabbiata, o che ha mostrato sdegno, hanno dimostrato quanto sia grande l'amore per il calcio e come questo riguardi tutte le persone. E nessuno dei potenti, che cercheranno di fare una cosa e disfarne un'altra, potrà fermare l'amore che contraddistingue lo sport più bello del mondo. Una cosa che, forse, più di tutte è di tutti: che è il calcio e vive nei territori. Però occhio, noi parliamo di passione, di sentimento, di popolo. Non tutti la pensano come noi. Allora io dico, che sia la Fifa, la Uefa, che sia la Superlega, che sia la Conmebol, la Concaf, a voi io chiedo: il territorio come lo rispettate? Dopo la prima ondata pandemica io dissi che il calcio dilettantistico era morto ed abbandonato dalle nostre leghe. Dalle nostre Federazioni superiori. Perché il calcio dilettantistico, che non è quello della Serie A, della B e della C, è quello del pezzo di pane quotidiano. Quello che fornisce il maggior numero di tesserati in Italia di un movimento sportivo. Quello che ha settecentomila bambini. Chi elargisce i fondi per loro? Io feci un appello: che la Serie A, che allora ripartiva per interesse perchè c'era ancora la pandemia, ed io non sono in disaccordo però dissi: volete dare il 5% al popolo? Alla Sammartinese che mi ha accolto?. Quando sono tornato venti anni dopo la situazione alla Sammartinese era uguale a venti anni prima. Le stesse strutture, le stesse persone che fanno le stesse cose. La pandemia toglie risorse ma chi è che li aiuta? Chi è che aiuta i figli degli operai del paese ad avere uno sbocco sociale? Sponsor non ce ne sono, la pizzeria non può dare nemmeno mille euro che chiude. Chi è che lo fa? Lo devono fare i "grandi", quelli della Seria A. Ed allora? Volete fare la Superlega? Adesso la Serie A, chiede il resoconto di questa confraternita che si è creata. Allora dico, non avete come scopo il territorio? Almeno elargite un 1%. Perchè più tu vai in alto, più in basso rimane la puzza di merda. Più sali, ma in basso la puzza di merda non va via, rimane, ristagna. E come facciamo coi nostri figli? Li mandiamo tutti a fare la Champions League, la Superlega, la Serie A? Allora io dico qual è il modello? Un movimento di introiti sponsorizzato da banche? Una lega che vuole competere staccandosi modello Eurolega o NBA? Non lo so, voglio capirlo perchè la Superlega è nata ora e voglio capire prima di parlare. Ma di certo io sarò sempre in prima linea per difendere il senso del calcio che è di tutti e viene dai paesi. Chi glieli da i fondi a loro? Mentre parliamo dell'elite come fai a non rispettare il figlio che porti a scuola calcio? I loro padri non riescono a portarli all'allenamento, alla palestra, perché non hanno il lavoro. E qui si parla di una lega miliardaria? Allora io dico, tassatevi. Volete partire in un mondo parallelo ma tenete in vita il mondo reale, tutto qui».

Sezione: Fuori Campo / Data: Mar 20 aprile 2021 alle 13:05 / Fonte: notiziario del calcio
Autore: Alfonso Marrazzo
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