L'Avellino esce nettamente sconfitto dal Ceravolo nella gara, probabilmente, più importante di questo campionato, almeno ai fini della composizione della graduatoria finale del Girone C. La sfida in casa del Catanzaro, non valeva solo tre punti, ma era fondamentale in chiave secondo posto. Questa sconfitta, chiara ed inequivocabile, compromette di parecchio le prospettive dei Biancoverdi, ancorchè rimangano 14 gare da giocare, e niente può dirsi compromesso, almeno in termini matematici.

Vanno rimarcate, ad onor del vero, e senza voler offrire alibi a Braglia (che, anzi, anche oggi ha commesso diversi errori di impostazione prima, e, successivamente, di gestione tattica a gara in corso) le pesanti assenze di Plescia, Murano e Di Gaudio, che hanno finito per condizionare, e non poco, le scelte iniziali del tecnico maremmano. Ma, al netto di un reparto offensivo menomato, il tecnico dei Lupi ha affrontato il Catanzaro con un 5-3-1-1 che sapeva molto di atteggiamento alquanto rinunciatario.

Il primo tempo, anche per un approccio non proprio eccellente da parte dei padroni casa, che, pur facendo la partita ed attaccando a testa bassa, non sono riusciti a creare grossissimi grattacapi al portere Pane (che oggi sostituiva un Forte apparso ultimamente opaco), si è chiuso con un nulla di fatto, che sicuramente poteva stare bene ai Biancoverdi.

Ma la ripresa ha visto un Catanzaro tornato in campo con tutt'altro piglio e determinazione, affidandosi all'estro ed allo spessore tecnico di un Vasquez, che ha spaccato il match, già dopo sei minuti, con un tiro da fuori area, di rara bellezza e precisione, che non ha dato scampo a Pane. Il gol del vantaggio calabrese è stato come una mazzata tra capo e collo, non solo per i Lupi, ma soprattutto per Braglia, che non ha saputo inventarsi nulla di utile per ribaltare il match.

E' vero che, come si diceva prima, che sulla panchina biancoverde non era seduto nessun attaccante, ma il tecnico toscano ha avuto l'infelice idea di sostituire l'unica sottopunta a supporto di Maniero, Kanoute, con l'esterno offensivo Micovschi, andando, di fatto, ad indebolire ulteriormente, il fronte d'attacco dell'Avellino.

Tutto questo, mentre il Catanzaro ha avuto il merito di continuare imperterrito ad imperversare nella trequarti degli Irpini, riuscendo anche a trovare il meritato raddoppio, a poco meno di 20' dal novantesimo, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, con il capitano Martinelli, che di testa ha trafitto nuovamente Pane. Così, dopo sedici risultati utili consecutivi, l'Avellino è andato incontro ad una sconfitta che fa male, perchè venuta senza uno straccio di recriminazione rispetto al nulla prodotto in campo.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 06 febbraio 2022 alle 20:30
Autore: Rino Scioscia
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