Ci apprestiamo a vivere un week end senza serie A per gli impegni delle Nazionali, partite delle quali si sarebbe fatto volentieri a meno, a maggior ragione in questo periodo di pandemia dove è preferibile limitare gli spostamenti per evitare la proliferazione del virus. Ma di cose strane e senza senso se ne stanno registrando a iosa, come la sentenza della Corte d’Appello Federale che, in merito alla vittoria assegnata a tavolino alla Juventus nella gara non disputata contro il Napoli, ha rigettato il ricorso della società partenopea, rea di aver premeditato e favorito la decisione dell’Asl di impedire la trasferta. Quali sarebbero le prove? Il giudice federale sostiene che il Napoli abbia deliberatamente deciso di non andare a giocare la partita in casa della Juventus, come se il parare di una Asl territoriale (competente in materia sanitaria) fosse carta straccia, come se la circolazione del virus fosse ancora quella di maggio e giugno, evidentemente qualcuno vive su Marte e nessuno che gli suggerisca di ritornare sul pianeta Terra. 

Sicuramente il più deluso è Rino Gattuso che, come dichiarato qualche settimana fa, avrebbe volentieri giocato la partita contro una Juventus in costruzione, nella peggiore delle ipotesi sarebbe arrivata una sconfitta, mentre adesso si ritrova cornuto e mazziato con un punto di penalizzazione che già pesa sulla classifica. Il Napoli si ritrova a tre punti dalla capolista Milan, ma sul campo sarebbero due le lunghezze che separano azzurri e rossoneri, e dopo la sosta c’è proprio lo scontro diretto al San Paolo. In altri tempi sarebbe stato annunciato il pienone, tanta gente avrebbe affollato l’impianto di Fuorigrotta, invece si sentirà l’eco di un vuoto desolante quanto assordante. A parte lo scivolone interno contro il Sassuolo, il Napoli le ha vinte tutte, cinque vittorie e una sconfitta. Importantissimo il successo ottenuto al Dall’Ara di Bologna contro una squadra, come quella di Mihajilovic, che sul proprio campo si fa sempre valere. Gli uomini di Gattuso sono stati i padroni assoluti del gioco per 70’, un dominio che ha prodotto solo un gol di vantaggio, quello di Osimhen, pronto a capitalizzare di testa un assist perfetto di un ispiratissimo Lozano. 

Sontuosa la prestazione del messicano che, ritornato a destra nel trio alle spalle del centravanti nigeriano, ha mostrato grande verve e brillantezza. Un altro gol, quello di Koulibaly, è stato annullato inspiegabilmente dal Var per un fallo di mani di Osimhen, peccato che non sia stato ravvisato il fallo sullo stesso nigeriano, un atterramento così evidente che ci si chiede ancora come sia stato possibile non sanzionare. Misteri del calcio che però, alla luce della recentissima sentenza del giudice federale, tanto misteri non sono. Non essendo riuscito a chiudere la partita quando la superiorità in campo era schiacciante, il Napoli ha permesso al Bologna di uscire fuori alla distanza nell’ultimo quarto d’ora con Ospina che ha salvato il risultato. Provvidenziale l’intervento del portierone colombiano a tu per tu con Orsolini, una ingenuità colossale da parte degli azzurri concedere una occasione più che clamorosa, come un’altra non sfruttata da Palacio. 

Non ci si aspettava di vivere un finale di gara caratterizzato da tutta quella sofferenza dopo che, per larghi tratti, si vedeva solo una squadra in campo contro un’avversaria impotente. È qui che deve migliorare il Napoli, sul piano della personalità e della maturità, una squadra più matura, per esempio, contro il Sassuolo, non riuscendo a trovare la via del gol, avrebbe almeno pareggiato senza regalare un rigore ai neroverdi che non si erano quasi mai resi pericolosi in fase offensiva. È vero che, in questo momento storico del campionato, non c’è una squadra superiore alle altre, il Milan sembrava una macchina infallibile che poi si è inceppata subendo una nettissima sconfitta in Europa League contro il Lille ed evitandone un’altra in campionato solo nel recupero contro un Verona che già pregustava il blitz prima del guizzo del solito Ibrahimovic. Mai come quest’anno la gara tra Napoli e Milan è ritornata centrale con una posta in palio altissima, una sfida non decisiva, siamo pur sempre a novembre, ma quanto mai indicativa per coltivare sogni di gloria.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 11 novembre 2020 alle 16:51
Autore: Maurizio Longhi
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