Nei minuti finali, il gol di Kanoute ha evitato ai Lupi un danno enorme ed una beffa atroce. Senza la zampata dell'attaccante senegalese all'83', l'Avellino avrebbe perso la sfida con il Bari in maniera oltremodo ingiusta. E sì, perchè se doveva venir fuori da questo big match un vincitore, quello doveva essere l'Avellino. Ma il calcio, si sa, spesso non solo non strizza l'occhio ai meriti, ma sa anche consegnare la vittoria a chi, sul campo, non si mostra il migliore.

Il Bari, che per larghi tratti della sfida ha subito la maggiore voglia e grinta dei Lupi, rintanandosi nella propria trequarti, con l'intero undici biancorosso rigorosamente dietro la linea della palla. I Galletti hanno sofferto tantissimo soprattutto nella prima metà del primo tempo, nel corso della quale i Lupi avrebbero potuto colpire per ben due volte, con D'Angelo che si è visto parare il tiro da Frattali e, ancora più clamorosamente, con Maniero che tutto solo sulla linea orizzontale dell'area piccola ha calciato con troppa foga, sparando incredibilmente alto.

Soltanto dopo il 25' di gioco il Bari ha preso a fare capolino oltre la propria metà campo, accennando a qualche sortita offensiva, ben controllata dalla retroguardia biancoverde. In una di queste sortite, un'improvvisa verticalizzazione di Antenucci ha consentito a Mallamo di fiondarsi incontro alla palla, ma appena dentro l'area, nel tentativo di superare Forte in uscita, si è lasciato cadere senza che il pipelet irpino ne abbia condizionato in maniera netta la caduta. L'arbitro, tuttavia, non ha avuto esitazioni nel concedere la massima punizione. Dagli undici metri Antenucci ha portato il Bari ad un vantaggio assolutamente immeritato.

L'Avellino, inferocito per il torto subito, dalla malasorte e dall'arbitro, ha ripreso ad attaccare a testa bassa, ma non lo ha fatto più con quella veemenza che ne aveva caratterizzato l'incedere della prima mezzora.

Nella ripresa il canovaccio tattico del match, ovviamente non è mutato: l'Avellino a spingere ed il Bari a difendere il vantaggio, anche se i Galletti hanno, per la verità, più volte alzato la testa cercando di prendere il sopravvento a centrocampo. Man mano che passava il tempo e le forze dei Lupi cominciavano a venir meno, gli uomini di Mignani prendevano maggiore coraggio, andando anche spesso a varcare la trequarti biancoverde, senza, tuttavia, mai impensierire Forte.

Il Bari non ha mai dato l'impressione di saper e poter dare l'accelerata decisiva alla partita, e cosi, la mancata ricerca del gol del ko, ha tenuto in gioco i Lupi fino all'83', allorquando, sugli sviluppi di un corner dalla sinistra, Kanoute ha spinto la palla in rete da meno di un metro dalle linea fatale.

Alla fine della fiera, si è chiuso con un pareggio un confronto diretto che, ha sostanzialmente certificato che questo Avellino non è assolutamente inferiore al Bari. L'unica, comunque enorme, differenza è costituita da quei maledetti nove punti di ritardo che i Lupi accusano dai Galletti. Ma questo è imputabile esclusivamente alle troppe battute d'arresto dei ragazzi di Braglia nella partite contro le piccole del girone.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 07 dicembre 2021 alle 00:42
Autore: Rino Scioscia
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