Ormai è un separato in casa, ma non da poco, bensì da tanti mesi, anche da prima che segnasse il gol decisivo nella finale di Coppa Italia contro quella Juventus a cui sembrava promesso sposo. Invece, il destino di Milik si tinge ogni giorno di giallorosso, pare che manchi davvero poco perché l’affare possa chiudersi. Si era parlato che potesse restare a Napoli ingaggiando un braccio di ferro con la società che lo avrebbe tenuto in naftalina fino alla scadenza del contratto per poi perderlo a zero. Già si accusava il polacco di ingratitudine e irriconoscenza dal momento che, nonostante i due anni di inattività, il Napoli l’ha sempre aspettato dandogli fiducia. Nelle ultime ore, invece, pare che la situazione si sia sbloccata e che possa andare in porto la trattativa con la Roma che si affiderebbe al bomber polacco per sostituire Dzeko che, a sua volta, dovrebbe accasarsi alla corte di mister Pirlo alla Juve. 

Un effetto domino, la Juve ha bisogno di un attaccante per sostituire Higuain che non rientrava più nei piani societari, la Roma cedendo Dzeko ha la necessità di sostituirlo, mentre il Napoli per il ruolo di centravanti punta su Osimhen (per il quale è stato effettuato un investimento importante), su Mertens e su un Petagna presentatosi in grande spolvero nell’amichevole contro il Pescara. L’ex Spal si è scrollato di dosso le tossine del covid-19 mostrando una grande condizione e tanta volontà di sfruttare questa occasione per dimostrare il suo valore anche in una piazza calorosa ed esigente come quella partenopea. Dopo mesi di gelo, dunque, le strade di Milik e del Napoli si separano, non è mai scattata la scintilla tra l’ex Ajax e il popolo napoletano nonostante un inizio incoraggiante. 

Il polacco era arrivato per sostituire Higuain (del quale avrebbe volentieri seguito lo stesso percorso passando dal Vesuvio alla Mole), avendo un impatto devastante con la doppietta in campionato contro il Milan e quella nella prima trasferta di Champions in casa della Dinamo Kiev. Poi il brutto infortunio, l’anno successivo la sorte si è accanita ancora contro di lui aggredendo l’altro ginocchio. I suoi gol li ha fatti, la sua media è accettabile anche in rapporto a tutto il tempo trascorso ai box, ma suo malgrado viene ricordato anche per dei “non-gol” che avrebbero potuto cambiare il corso degli eventi. Ci si riferisce a quell’occasione clamorosa a tu per tu con Donnarumma in casa del Milan, due punti che avrebbero pesato tantissimo nella volata scudetto contro la Juventus. E si pensa anche ad una occasione analoga, quasi identica, in casa del Liverpool con un miracolo mostruoso di Alisson, un episodio che avrebbe potuto consentire al Napoli di superare un girone sulla carta proibitivo. 

Sono stati quattro anni di alti e bassi, anche per motivi non riconducibili a lui non è riuscito a far dimenticare le prodezze di Cavani e Higuain, adesso la sua avventura in azzurro è giunta al capolinea e spera di trovare maggiore fortuna altrove. Avrebbe voluto la Juve, dovrà “accontentarsi” della Roma, dove potrebbe trovare l’ambiente ideale per esplodere e dimostrare di essere un degno compagno di reparto nella Nazionale polacca di un mostro sacro come Lewandowski, reduce da una stagione in cui ha segnato 55 gol. Ecco, Milik non ha dimostrato di avere questi livelli di prolificità, il talento non gli manca, il suo sinistro sa essere spesso letale, per varie vicissitudini a Napoli non è riuscito a far dimenticare Higuain, dovesse essere ufficializzato il suo passaggio alla Roma pure non gli aspetta un compito facile. Non far rimpiangere Dzeko richiederà uno sforzo incommensurabile perché il bosniaco, al di là della prima annata, è stato all’altezza della sua fama, tant’è che già l’anno scorso Conte avrebbe firmato carte false per averlo all’Inter. In tutto questo valzer di punte, il Napoli sotto sotto spera di aver piazzato il grande colpo con Osimhen, di cui si parla ancora poco, starà al nigeriano far parlare di sé…

Sezione: Editoriale / Data: Gio 17 settembre 2020 alle 00:24
Autore: Maurizio Longhi
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