Ci è voluto un gol del redivivo Di Gaudio all'85' per dare modo ai Lupi di superare i coriacei corallini. Nel derby del posticipo della 35esima giornata, i ragazzi di Gautieri hanno avuto ragione dei Torresi solo grazie all'invenzione del piccolo fantasista siciliano, entrato a 20 minuti dal termine per sostituire lo sfortunato Kanoute, vittima di un problema muscolare.

E' stata una gara molto equilibrata, che nel primo tempo è passata quasi inosservata, perchè di emozioni sotto porta se ne sono viste davvero pochine, se si eccettua un'azione da gol, con Kragl protagonista, che, nel finale della prima frazione di gioco, raccogliendo un tiro-cross di Aloi, non ha impattato perfettamente con il mancino e la sfera è andata alta sulla traversa. Orfano di Maniero, nella prima metà del confronto, l'Avellino del titubante e poco coraggioso Gautieri, è sembrato giocare con il freno a mano tirato.

Nel secondo tempo, la voglia di vincere dei Lupi si è fatta più marcata ed il baricentro dei Biancoverdi si è alzato di parecchio. Il possesso palla nella trequarti campo corallina è stata una costante, ma di occasionissime vere e proprie non molte. La Turris, imbottita di giovani e riserve, non ha fatto vedere molto del suo rinomato gioco, limitandosi ad agire in transizione, cercando di approfittare di un Avellino sbilanciato in avanti. In un paio di clamorose ripartenze, la Turris avrebbe potuto far male, ma un po' per l'arbitro che ha negato loro un rigore, dalla tribuna apparso evidente, e soprattutto per un errore imperdonabile di Tascone (che all'andata fu autore del gol corallino) che a sette metri dalla porta, in posizione centrale ha calciato sopra la traversa, divorandosi il gol della possibile vittoria dei Torresi.

Gol mangiato, gol subito: la classica e bastarda legge non scritta del calcio ha colpito ancora: in un amen, dal possibile 0-1, i Lupi sono passati all'uno a zero, che ha sancito la loro vittoria. La differenza l'ha fatto, manco a dirlo la classe superiore di Di Gaudio, che spostatosi al centro, ha preso palla ai 25 metri, ha fatto qualche passo e poi ha sferrato un rasoterra diagonale, che ha mandato la palla a fil di palo, dove l pipelet corallino non poteva arrivarci.

L'Avellino doveva assolutamente vincere per tenere viva la speranza di riagguantare in extremis il secondo posto (che consentirebbe ai Lupi di entrare in gioco nella complessa ed estenuante post season, soltanto ai quarti di finale, con buone possibilità di giocarsi le proprie chance di promozione in cadetteria) ed è riuscita nel suo intento. Ma quanta fatica per superare una compagine, la Turris di Caneo, apparsa copia sbiadita di quella sbarazzina e spumeggiante della prima fase del torneo.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 05 aprile 2022 alle 00:32
Autore: Rino Scioscia
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