Il più brutto Avellino della stagione si fa portare via tre punti dai rincalzi del Catania, restituendo un'amarezza enorme ai tifosi biancoverdi. Una squadra, quella di Gautieri, ai limiti del penoso, senza cuore e neppure dignità, che al termine del match, ha lasciato il campo a capo chino, nella "giustificata" convinzione di averla fatta davvero grossa.

Contro la squadra b del Catania (e sì, perchè erano assenti gli uomini migliori in casa etnea), l'Avellino, che aveva assoluta necessità dei tre punti per cercare di consolidare il proprio terzo posto in classifica, ha affrontato questo recupero della 29^ giornata con palmare indolenza, e con inqualificabile disincanto, dando chiara la sensazione agli astanti che il match non valesse la pena di essere giocato con grinta ed impegno massimo.

Ma per questa indegna prestazione, sul banco degli imputati, a nostro avviso, non può non finirci anche e soprattutto il tecnico Gautieri, che non è stato in grado di dare un'idea di gioco offensivo, e meno che mai una mentalità vincente, partendo e ripartendo da un insulso 5-3-1-1 (vanamente contrabbandato per 3-5-2), che di propositivo non aveva granchè. Giocando in casa, e dovendo fare la partita al cospetto di un piccolo Catania, l'Avellino si è limitato a portare palla ed a stazionare nella trequarti etnea ma senza mai provare e trovare la giocata giusta.

Dopo un primo tempo di una noia mortale, con pochissimi tentativi di una qualche pericolosità da parte dei Biancoverdi, il tecnico napoletano non ha sentito neppure lontanamente il bisogno di modificare il suo innocuo sistema di gioco, proponendo un altro attaccante, segnatamente Plescia, accanto a Murano, che pure era scarsamente supportato da un Kanoute giù di corda.

Così, il Catania di Baldini, pur imbottito di giovani, ha continuato a viveri momenti di assoluta tranquillità, e di tanto in tanto si è concesso anche alcuni tentativi offensivi, nell'intento di far male in ripartenza. In uno di questi, al 63' i Rossoazzurri sono passati: il lungagnone Sipos, scattato sul filo del fuorigioco ha trafitto da pochi passi Forte, anche stavolta apparso scarsamente reattivo.

Il tentativo immediato dei Lupi di risollevarsi ha prodotto l'espulsione di Lorenzini, reo di avere atterrato poco prima dell'area di rigore Murano che gli aveva preso il tempo e si stava involando verso la porta etnea. Ma la superiorità numerica non ha prodotto alcunchè per i Lupi, anche grazie all'insipienza di Gautieri, che neppure con l'uomo in più ha avvertito la necessità di rinforzare l'attacco con l'ingresso in campo di una seconda punta.

Il tecnico napoletano si è limitato a sostituire Ciancio e Carriero con Micovschi e Mastalli (anch'essi del tutto nulli!), passando ad un inutile 4-3-2-1. Soltanto negli ultimi otto minuti, Gautieri ha fatto entrare Plescia, togliendo un irritante ed inguardabile Tito. Ma ormai, per il Catania, il più era stato fatto, tanto è vero che nei momenti finali ha retto bene agli ultimi disperati, ma completamente scoordinati, attacchi avellinesi.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 23 marzo 2022 alle 17:57
Autore: Rino Scioscia
vedi letture
Print