A freddo, si può ben pensare al Media Day dell'Avellino come ad un evento intelligente, originale e soprattutto lusinghiero. E sì, perchè, in questi insostenibili tempi di lockdown sportivo, quanto organizzato mercoledi sera da Giovanni D'Agostino, dinamico rampollo del patron biancoverde, ha davvero lasciato il segno nelle attese delle diverse migliaia di tifosi avellinesi, dando la stura a promesse che invitano a sognare.

Tantissimi davvero gli appassionati dei Lupi che erano incollati alla diretta esclusiva sul canale social dell'U.S. Avellino, ed altrettanto numerosi quelli che hanno letto i resoconti dei colleghi intervenuti sul prato del Partenio-Lombardi, suggestiva location dell'evento, condotto dalla seducente Jolanda De Rienzo, volto noto di Eleven Sport.

Ma, al di là dell'aspetto meramente comunicativo (davvero lodevole l'efficacia del messaggio mediatico, pur nella mestizia dell'assenza fisica dei tifosi), ciò che ci appare sostanzialmente significativo è quanto sta emergendo dall'incessante, corposo e defatigante lavoro che sta conducendo, da par suo, Salvatore Di Somma.

La bandiera mai ammainata del mitico libero biancoverde (che riporta ai fasti dell'Avellino degli anni 80), nelle vesti di abile e scafato compositore della rosa biancoverde (da affidare alle sapienti mani di mister Braglia) sta portando all'ombra del Partenio-Lombardi tanti calciatori che promettono di fare bene nel prossimo campionato di Lega Pro, ormai alle porte.

Certo, il gruppo costruito finora va ancora rimpinguato con altri elementi idonei alla causa, almeno per arrivare ai fatidici 22 richiesti dal tecnico toscano, che intende lavorare su due opzioni per ogni ruolo. Ma il DS biancoverde, che ha già dimostrato di essere un vincente in questo campionato (memorabili le promozioni ottenute dalla C alla B con la Juve Stabia, e con il Benevento, addirittura dalla terza serie all'olimpo del calcio italiano) sta mettendo, con paziente ed astuta pervicacia, i tasselli giusti in questo difficile mosaico avellinese.

In effetti, ad analizzare la portata tecnica dei calciatori arrivati ad oggi ad Avellino, la tifoseria biancoverde può ritenersi soddisfatta. I due portieri Forte e Pane hanno una consistente e collaudata esperienza proprio in serie C. Il pacchetto arretrato (che necessita di altre innesti) ci appare un buon mix di giovani e di difensori scafati: Laezza, Miceli, Rocchi, Dossena e Ciancio, garantiscono peso ed affidabilità. Il centrocampo è potenzialmente apprezzabile, con l'arrivo di De Francesco ed Aloi, che vanno ad irrobustire, con fosforo e muscoli, la mediana biancoverde, che si avvale anche della verve ed intraprendenza dei giovani Bruzzo, Burgio e Silvestri. Il fronte offensivo dell'Avellino attuale, che conta su Maniero, Bernardotto e Santaniello, che probabilmente saranno supportati dal giovane esterno d'attacco Kerbache (in attesa di contratto), è di notevole livello per la terza serie.

In definitiva, il giudizio complessivo sulle prospettive dei Lupi, al momento, non può non rimanere sospeso, considerato che occorrono alla rosa avellinese ancora quattro o cinque pedine, di cui due sicuramente sulla fascia sinistra, attesa la partenza di Parisi. Ma ci pare oggettivamente lecito pensare che la fabbrica dei sogni biancoverdi cominci davvero a promettere bene.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 18 settembre 2020 alle 11:50
Autore: Rino Scioscia
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