Non vogliamo entrare nel merito di beghe politiche, nel modo più assoluto. Però, ci occupiamo di calcio campano e, per forza di cose, dobbiamo entrare anche noi nella campagna elettorale per le Regionali del 20 e 21 settembre. Entriamo con equidistanza, ovviamente, per raccontare un fatto su cui non possiamo restare indifferenti. il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, con un tweet (suo mezzo di comunicazione preferito), ha riservato parole dure e velenose all’indirizzo di Stefano Caldoro, candidato del centrodestra già governatore della Campania dal 2010 al 2015 prima di essere spodestato da quel Vincenzo De Luca che, sondaggi alla mano, sarà quasi sicuramente riconfermato a Palazzo Santa Lucia. 

Caro Caldoro, è con una certa tenerezza che leggo le tue recenti dichiarazioni, dove mi hai chiesto di non aiutare lo juventino e comunista De Luca, di cui sono amico dal 1994. Le tue sterzate non hanno senso per un candidato che ha già perso la battaglia elettorale. Inoltre, quando sei stato Presidente della Campania hai fatto ben poco. Mi dici che devo comprare i giocatori. Certamente non sai che abbiamo acquistato Osimhen per 70 mln più 10 di bonus. Per non parlare dei giocatori arrivati a gennaio. Ma tu sei troppo impegnato a non farti doppiare da De Luca. Caro Caldoro, in bocca al lupo”. Una irruzione pesante quella del patron azzurro nell’agone politico rivendicando anche gli acquisti annunciati finora, soprattutto quello più esoso di Osimhen, come risposta alla richiesta di altri interventi sul mercato. 

Sicuramente De Laurentiis non è uno “dolce di sale” e quando inizia una polemica ci va giù duro in barba a ogni forma di diplomazia. C’è chi ha malignato che si sia schierato in favore di De Luca per prenotarsi un posto sul carro vincente e che, a percentuali invertite, si sarebbe guardato bene da una simile sortita. Non c’è dubbio che Caldoro sia in netto svantaggio su De Luca e, quindi, prova a far leva sulla propria fede calcistica partenopea e sulla presunta juventinità del proprio avversario. Chissà se sia davvero così, anche perché ricordiamo un De Luca gongolante nella sua consueta diretta social quando, all’indomani della finale di Coppa Italia vinta dal Napoli proprio contro la Juventus, definiva la prestazione della squadra di Gattuso da “Bocconi del calcio”. Non si è fatta attendere la replica di Caldoro che, attribuendo a De Laurentiis una entrata a gamba tesa nella campagna elettorale a sostegno del suo sfidante, ha rimarcato che chi si somiglia si piglia rivendicando, a sua volta, un amore da bambino per il Napoli a differenza di loro due. 

Una stoccata quando ha precisato che sei un imprenditore che guadagna tanti soldi sulla passione dei tifosi”, poi è ritornato fuori il candidato che non si è ancora rassegnato a quella che, come tutti prevedono, sarà una vittoria schiacciante di De Luca: “Ti saluto ricordandoti ciò che da sportivo dovresti già sapere…Partita finisce quanto arbitro fischia”. Caldoro, al di là delle previsioni che lo danno per sicuro sconfitto, ci crede ancora, come un giocatore che fino all’ultimo, con tenacia e caparbietà, prova a ribaltare un risultato sfavorevole. Il candidato del centrodestra vuole giocarsi le ultime carte per recuperare terreno e ha deciso di puntare sul calcio, sulla sua fede per il Napoli, chissà che non faccia breccia nella tifoseria. La querelle si esaurirà qui o fino al 20 settembre ci riserverà altre frecciate al vetriolo? 

Sezione: Editoriale / Data: Mar 08 settembre 2020 alle 17:57
Autore: Maurizio Longhi
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