Vittoria acciuffata all'ultimo respiro, quella ottenuta dai Lupi al Rocchi di Viterbo. Giusto all'ultimo dei cinque minuti di recupero concessi dall'arbitro, un calcio piazzato dalla destra, praticamente un corner corto, battuto dal terzino Tito, è stato raccolto di testa da D'Angelo, che, da tre metri, ha scaraventato la sfera nell'angolino alla sinistra del portiere viterbese.

Successo sicuramente rocambolesco, quello dei Lupi, ma indiscutibilmente non immeritato, Anche se bisogna convenire che il pareggio, per quanto prodotto in campo dalle due contendenti, non avrebbe fatto gridare allo scandalo. I ragazzi di Braglia sono andati a corrente alternata, ed in molti frangenti di gara non hanno saputo mostrare le proprie enormi potenzialità tecniche.

Al cospetto di un'avversaria giovane (con mezza formazione composta da under) e poco smaliziata, i Lupi, pur tenendo il campo con evidente autorevolezza, si sono limitati a giochicchiare senza particolare costrutto. Certo il terreno di gioco, assai allentato per l'incedere incessante della pioggia, non ispirava giocate di fino, ma la manovra biancoverde ha lasciato alquanto a desiderare, anche a causa di un De Francesco che ha enormemente deluso, facendo istintivamente rimpiangere un giocatore come Di Paolantonio. In questo senso, proprio la gara del Rocchi ci ha fatto capire che all'Avellino manca come il pane un centrocampista dal valore tecnico-tattico del Teramano.

Bene la difesa, dove ha giganteggiato l'ultimo arrivato, Luigi Silvestri. Con l'ex Potenza la compagine di Braglia ha registrato alla grande la terza linea. Una piacevole conferma è arrivata dal 19enne Burgio, schierato a sorpresa sin dal primo minuto. Positivo anche l'esordio di Santo D'Angelo, al di là del gol che ha regalato i tre punti ai Lupi. Nella ripresa, buono l'impatto nel match di Marco Silvestri, che ha dato molta sostanza ad un reparto apparso poco equilibrato nelle due fasi.

Le note dolenti sono arrivate, oltre che dal citato De Francesco, anche da un Bernardotto apparso lontano da una condizione accettabile, paradigmatico, in questo senso, il mancato tap-in nel primo tempo dell'ex Vibonese, sull'ottima bordata dal limite di Maniero, che il portiere viterbese era riuscito miracolosamente a smanacciare. Lo stesso Santaniello non ha particolarmente brillato, salvo qualche gesto lezioso, fine a sè stesso. Per il resto della truppa: nessuna infamia, ma neppure lode.

Sezione: Editoriale / Data: Sab 03 ottobre 2020 alle 23:33
Autore: Rino Scioscia
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