"Si interessarono a me il Pescara e lo Spezia, che veleggiavano nei quartieri alti della classifica. Un giorno il mio agente, Claudio Parlato, mi chiamò e mi disse che c’era anche la Salernitana. Presi un giornale, andai a vedere la classifica e vidi che erano quasi spacciati: a 7 punti dai playout, praticamente retrocessi a gennaio. Fu allora che sentì dentro che era quella la vera sfida di cui avevo bisogno. Ho sempre adorato prendermi le rogne. Accettai la Salernitana e nel primo allenamento decisi di entrare in maniera dura su un compagno di squadra. Non mi piaceva perché aveva un atteggiamento negativo. Ero convinto che quel tipo di modo di fare, svagato, fosse uno dei problemi di quel gruppo e che se la Salernitana annaspava nei bassifondi della classifica era proprio a causa di quel modo di fare. Il direttore sportivo Angelo Fabiani s’arrabbiò: “Antonio, ti ho preso per darmi la mano non per mandarmi all’ospedale i giocatori. Lo rassicurai: “Si fidi di me, questo è un messaggio per tutti i compagni che sono qui tanto per. Questa è la strada giusta per salvarci. Queste sono le corde da toccare. La prima partita da giocare era Avellino-Salernitana, il 16 gennaio 2016. Con Tesser da avversario. Ironia della sorte. I tifosi vennero all’allenamento e si rivolsero a me: “Non ci importa dove hai giocato, basta che sudi questa maglia e per noi sarai un giocatore importante”. Quelle parole mi sono sono entrate nella testa perché le ho trovate intelligenti. Pensare alla propria squadra, innanzitutto. A Salerno i tifosi amano realmente la loro maglia prima di tutto". Queste le parole dell'ex granata Antonio Zito tratte dal portale LacasadiC.

Zito prosegue il suo intenso racconto: “Ad Avellino presero il mio passaggio alla Salernitana come un tradimento, ma non era così. Due anni favolosi erano stati cancellati con un colpo di spugna. Quella giornata mi hanno insultato in un modo che non riesco nemmeno a spiegare anziché riconoscere il contributo che avevo sempre dato per difendere la maglia biancoverde. In fondo è più facile discriminare che ad apprezzare. E così, quando mi è arrivato tra i piedi un fumogeno dalla Curva l’ho preso e ho fatto finta di iniziare a fumarlo come fosse un sigaro per lanciare un messaggio: “Per me è un lavoro, ma quando sono in campo sono un bambino. E quello che state facendo mi fa solo divertire”. Essere attaccato mi ha sempre caricato particolarmente. Perdemmo quella partita, fu decisivo Marcello Trotta, ma alla fine ci salvammo realizzando un’impresa incredibile. Sono felice di aver fatto la mia parte anche segnando un gol che porto nel cuore, nel playout contro la Vitus Lanciano. Mi piace pensare che se adesso la Salernitana in A è in piccola parte iniziato tutto da quella salvezza. Ho avuto il piacere di conoscere il presidente Danilo Iervolino in occasione della festa per i 103 anni dalla fondazione: l’ho trovato una persona eccellente, disponibile, affabile. Ha un bel progetto ed è il primo tifoso della Salernitana”.

Sezione: Curiosità / Data: Mer 24 agosto 2022 alle 20:07 / Fonte: TuttoSalernitana.com
Autore: Antonio Vistocco
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