Di origine Campana (Sessa Aurunca) da anni nella regione lazioper lavoro (credit analyst presso un istituto bancario), allenatore giovane di 35 anni, dotato di carisma e leadership che ha approcciato in maniera brillante al calcio dei grandi dopo una esperienza di 4 anni nei settori giovanili elitè laziali.Approfittando di questo stop forzato abbiamo avuto il piacere di intervistarlo:

MISTER ALLA SUA QUINTA STAGIONE DA ALLENATORE, APPRODA NEL CALCIO DEI GRANDI PARTENDO DAL MASSIMO CAMPIONATO REGIONALE, BANCO DI PROVA SICURAMENTE IMPORTANTE, ESAME CHE POSSIAMO CONSIDERATO AMPIAMENTE SUPERATO DOPO I PRIMI DUE MESI DI LAVORO ?

Devo innanzitutto ringraziare chi ha avuto fiducia nei miei confronti, patron Lalongo Vincenzo che, con la sua ASD ITRI CALCIO, ha dimostrato davvero di poter innovare il calcio dilettantistico dando vita al progetto under 23 in una categoria importante come l’eccellenza, e lo scout Paduano Danilo che sposa la mia idea di calcio e ha contribuito massicciamente alla ricerca di profili giovani con doti umane prima ancora che calcistiche. Dopo il passaggio del turno in coppa Italia, sono arrivate ben 3 sconfitte di fila in campionato nelle prime 3 gare, un battesimo di fuoco direi per me, poi invece due vittorie consecutive merito di ragazzi eccezionali che consapevoli del buon lavoro in settimana hanno sempre creduto che la strada intrapresa fosse quella giusta.In realtà, le buone prestazioni ci sono sempre state sin dalla prima uscita stagionale.Sono soddisfatto nel complesso di questo avvio, perché, inutile nasconderlo, ma attorno alla mia scelta vi era grande scetticismo da parte degli addetti al lavoro, considerato giovane ed inesperto alla guida di una squadra altrettanto giovane e novellina. Il percorso è lungo, ma con i miei ragazzi abbiamo sicuramente fatto capire che non siamo gli ultimi arrivati. Salvarsi non sarà semplice con 6 retrocessioni su 16 squadre, ma ci crediamo fortemente in questo progetto e cercheremo di onorare la maglia in ogni gara fino a quando ce ne sarà data possibilità.

E’ VERO I RISULTATI SONO IMPORTANTISSIMI, PERO’ ASCOLTANDO E LEGGENDO I MEDIA CHE SEGUONO IL VOSTRO CAMPIONATO SI E’ SEMPRE SENTITO DI UNA SQUADRA CHE GIOCA BENE E CONVINCE E CHE SOPRATTUTTO NON MERITAVA LE SCONFITTE CONTRO DUE BIG COME IL GAETA CALCIO E LA PRO CISTERNA, ARRIVATE DI MISURA (0-1 e 1-0) DI CUIUNA ADDIRITTURA SU RIGORE SUBITO AL 97ESIMO MINUTO ?

Si è vero il calendario ci ha subito presentato 3 corazzate nelle prime 5 giornate; fa sempre piacere ascoltare che la squadra gioca bene a calcio, però non dimentichiamoci che la bellezza è soggettiva. La mia squadra riesce a stare nel gioco sempre per tutta la gara ed interpreta i vari momenti e le varie situazioni che si generano durante la partita con una propria identità che plasma anche sulle caratteristiche dell’avversario.

Non mi piace mai estremizzare i concetti, si costruisce dal basso quando si deve attrarre l’avversario ma si gioca anche diretto in verticale quando si è già creato il giusto spazio alle spalle della difesa o tra le linee avversarie. Il giocatore per me necessitasempre della libera interpretazione della circostanza, è lui il solo protagonista mentre noi allenatori dobbiamo essere bravi in settimana a creare contesti molto vicini alla gara stessa e che permettono ai ragazzi di esprimersi in autonomia, tirando fuori il meglio che hanno.

PROGETTO UNDER 23 IN UN CAMPIONATO DI ECCELLENZA, IN COSA CONSISTE NEL DETTAGLIO ?

Semplicemente andiamo a schierare una squadra che ha giocatori di età non superiori ai 23 anni ad eccezione di massimo quattro over nei primi 11 ed ovvio rispettando la regola dei 3 under di lega (2000-2001-2002); a tal proposito abbiamo un ragazzo 2003,Rocco Palma, che ha giocato già 4 volte tra i titolari. Ho il mio capitano di anni 42, Agostino De Santis un vero professionista, Vincenzo Basso il vice capitano ne ha invece 32anni, con molta esperienza anche in campionati campani e il più giovani dei nostri deve compiere ancora 17 anni. Un mix di giovanissimi ed esperti. 

SI DICE DI LEI COME UN OTTIMO COMUNICATORE, RIESCE A TOCCARE LE CORDE GIUSTE IN OGNI OCCASIONE; NON E’ SICURAMENTE FACILE IN UNA SQUADRA CHE VEDE UN GAP DI ETA’ IMPORTANTE ALL’INTERNO DEL GRUPPO ?

I giocatori non sono tutti uguali, mai questo: l’età, il carattere, la provenienza, lo storico esperienziale, tutti fattori di cui devi tener conto nella gestione delle relazioni. Noi abbiamo anche 3 ragazzi Argentini in squadra, Lucas Cardoso, Matteo Cassini ed Ayrton Hundt, con quest’ultimo per la prima volta in Italia e possiamo essere soddisfatti anche della loro velocissima integrazione; ragazzi eccezionali davvero.Sono esigente, pretendo molto dai ragazzi ma perché sono io il primo a dare molto per la squadra. L’esempio è il miglior insegnante.Non condanno mai l’errore durante il gioco, si può sbagliare, anzi è dagli errori che si cresce davvero ma l’atteggiamento dentro e fuori dal campo, il rispetto dei ruoli e la professionalità non devono mai mancare. Pochi valori ma per me determinanti e li rappresento ai ragazzi il primo giorno e questo aiuta anche a creare il giusto clima lavorativo.Dietro ogni giocatore c’è prima una persona, che sia già uomo o che sia un ragazzo/adolescente e non dobbiamo mai dimenticarlo.

COSA PUO’ FARE QUESTA SQUADRA, RICORDIAMO GIOVANISSIMA CON DIVERSI RAGAZZI ALLA LORO PRIMA ESPERIENZA IN PRIMA SQUADRA E IN QUESTA CATEGORIA:

Io amo le sfide, mi stimolano a dare il massimo, a migliorarmi giorno dopo giorno. 

Non nascondiamo che l’obiettivo salvezza è arduo ma non impossibile altrimenti nessuno di noi avrebbe accettato.

Ricordiamoci che l’allenatore è nulla senza i suoi ragazzi, la suasquadra ed io voglio ringraziare vivamente i miei giocatori che dal primo giorno di preparazione hanno dato piena disponibilità e riposto nello staff tecnico la piena fiducia.

Stiamo crescendo molto, anche più di quanto io stesso potessiaspettarmi ed è solo merito loro, l’esperienza la si fa giocando e sbagliando anche. 

Ripeto che il nostro è un percorso lungo ma che stiamo lavorandotutti in piena sintonia, staff tecnico, società e giocatori. 

I risultati dipendono da tante componenti, alcune anche casuali,ma c’è un aspetto determinate almeno il 70% per me ed è la prestazione ed è quella a cui dobbiamo puntare ogni domenica.

QUANTO INCIDE LO STAFF TECNICO NELLA CRESCITA DI UN GIOCATORE ?

Molto. E aggiungo che per crescita io intendo quella a 360 gradi anche fuori dal campo.Posso contare su persone serie e preparate, il prof. Ernesto Romano, il preparatore dei portieri Vincenzo Esposito (anche lui con diverse esperienze in Campania), il fisioterapista Vittorio Belardoni ed Ermanno Agresti che cura tutto l’aspetto organizzativo; cerchiamo insieme alla società di non far mancare nulla ai ragazzi, di metterli nelle condizioni di stare bene dando la giusta competenza, professionalità e serenità.

MISTER CHIUDIAMO CON UN’OPINIONE SU QUESTO NUOVO STOP DEI CAMPIONATI E SULLE SUE AMBIZIONI FUTURE?

Anche se è dura da accettare un nuovo stop ma la salute viene prima di tutto; non voglio entrare nel merito delle decisioni governative, non ne ho le conoscenze per dare un parere serio ed attendibile. Voglio essere ottimista e pensare già alla ripresa dei campionati vincendo forse la partita più importante per tutti noi, quella contro il Covid. Sono sempre stato una persona ambiziosa, voglio lavorare per guadagnarmi un giorno i professionisti, spero che come sia arrivata l’occasione in Eccellenza, possa arrivare poi anche quella in D e così via.  Roma non è stata costruita in un solo giorno, così come la Gioconda non è stata dipinta in una settimana, ci vuole il giusto tempo per ogni cosa, senza fretta ma senza sosta. Mi farò trovare pronto per ogni prossima occasione.

Sezione: Curiosità / Data: Lun 16 novembre 2020 alle 11:57
Autore: Antonio Vistocco
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